sabato 13 agosto 2011

Manhattan - giorno 2

American Museum of Naturarl Hystory: Struttura enorme e bellissima, ben organizzata. I contenuti non mi hanno interessato più di tanto, buona parte del museo è rivolto ad un pubblico giovanissimo. Sono rimasto colpito dall’imponente planetario e dalle enormi sale che contengono gli scheletri di dinosauro e il capodoglio (mi pare). Quel che si può trovare al museo sono: animali impagliati da ogni parte del mondo (davvero tanti) cianfrusaglie e reperti archeologici (ma altri musei hanno di molto meglio), qualche sala con scheletri di dinosauri (il punto forte della mostra), altre stanze a tema come quella di istologia, creature marine, riproduzioni di animali estinti. La stanza col simil-planetario che spiega la creazione dell’universo è stupenda, merita da sola la visita al museo.
ingresso al museo






tartaruga gigante, terrore dai cieli
visuale da una vetrata del museo

Pranzo al Pappardella: ristorante “Italiano” (nessuno dei dipendenti era Italiano, nemmeno il cuoco), ci siamo trovati discretamente bene. Io ho preso il mio solito primo di pasta ai formaggi (ero terrorizzato dagli altri abbinamenti proposti), gli altri hanno preso cotolette varie. Il pasto è stato buono. Il locale è ben arredato e ricorda effettivamente un ristorante caratteristico di città come Bologna o Firenze. Per qualche motivo, prendere una votka costa più di tutto il resto del pranzo. Ci siamo visti portare un conto da 50$ a testa per 1 piatto, 1 birra e 1 digestivo a testa. I camerieri/re erano simpatici, uno di questi ha improntato una conversazione in quasi-italiano su Milan, Inter e Moratti, oltre che darci qualche dritta su come non farci spennare (ulteriormente) nei club.

Central Park: immenso, costituito da prati, collinette, qualche strada interna per facilitare biciclette e poliziotti ad attraversarlo, un paio di laghetti sconfinati, un museo interno (credo).
Qui la gente viene a correre, parlare, sdraiarsi. Chiunque può decidere di buttarsi in un punto qualsiasi del parco e fare le flessioni. Questo contrasta molto col fatto che per esempio si possa bere birra solo in 2 metri quadri per i quali si hanno i permessi.
Il parco è anche usato (soprattutto nel fine settimana) per rilassarsi, generando un unico e immenso picknick, un po come andare in spiaggia da noi. In realtà questa calma nasconde la volontà di mettersi in mostra. Le ragazze cercano di svestirsi il più possibile, gli uomini si destreggiano in passaggi di calcio a 2 (tristissimi), lancio del freesbie, e altre amenità. Particolarmente impressi nella mia memoria sono: il ragazzo che vendeva barzellette a 1$, il nero pompatissimo che attraversava TUTTO il parco in 20 secondi con gli acceleratori di velocità (una specie di trampoli) e se ne vantava all’inverosimile, il culo scultoreo della bionda che avevo di fianco. Notevole anche il raduno di gente su pattini, c’era chiunque, il rapper, i fricchettoni, la coppia di anziani (che ballava meglio degli altri).
varie visuali del lago



raduno di gente su pattini

il tizio delle barzellette a 1$

Cena al Bi lokma: non avevo mai provato la cucina turca prima di allora. Il buon Franz, reduce da 1000 trasferte in località, ha insistito per portarci. Il locale era pieno di gente turca (la coerenza era già un buon inizio), il locale è carino e pulito. Ho preso (come gli altri) dei pezzi di agnello cotti allo spiedo, con contorno e tutto quello che ci han buttato dentro. Veramente buono. Il dolce invece lo sconsiglio, non perché non fosse buono ma perché era di dimensioni ridicole e costava come la carne. Si trattava di un dolce tipico, sfogliata immersa in miele e granella di pistacchio, diabete assicurato (se non fosse per la dose infima). Mi pare di ricordare di aver speso sui 40$ a testa.

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